GRUPPO DI AZIENDE

PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN GRUPPO DI AZIENDE O FREELANCE GIÀ INTEGRATI NELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA
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TARGET

Questo progetto è destinato a tutte le aziende che operano già nel settore dell’alta tecnologia e vogliono creare / ricercare uno spazio di sviluppo di sinergie.

PROPOSTA di progetto

L’idea di base è quella di creare un polo (identificabile in un ufficio di medie dimensioni) all’interno del quale operino in co-working differenti aziende e Freelance attive nel settore tecnologico e commerciale.

L’obiettivo è quello di creare una realtà all’interno della quale siano ospitate aziende o P.IVA nei settori di: Web evoluto; Programmazione Smart Phone; Programmazione per domotica, KNX; sviluppo software in .NET, C#, SQL; Automazione industriale; Marketing, commerciali.

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Le proposte formative

L’unione di queste aziende sarà da intendersi non solo come sinergia al fine di ottenere un “lavoro in comune”, ma soprattutto sinergia al fine di ampliare le proprie competenze sia nel settore tecnico che nella sfera personale / professionale.

Il gruppo organizzerà corsi di formazione sia di carattere tecnico che di preparazione personale.

La formazione prevederà pertanto eventi quali: formazione professionale tecnica; formazione commerciale; formazione imprenditoriale; incontri motivazionali; Incontri di scambio opinioni con imprenditori già affermati.

Informazioni sui lavori svolti

Le aziende presenti nel gruppo si impegnano, con cadenze periodiche, ad informarsi reciprocamente sui progetti lavorativi che stanno sviluppando.

Lo scopo è quello di creare opportunità affinchè le idee girino liberamente all’interno del gruppo. Alle aziende partecipanti non viene chiesto di condividere il lavoro o il know-how.
Ogni azienda manterrà la sua identità professionale e commerciale. L’obiettivo è quello di creare un ambiente che permetta lo sviluppo di nuove idee “interdisciplinari”.

Note sulla coesistenza dei due progetti

Il progetto “nuove risorse” sarà messo a disposizione a tutte le aziende del “Gruppo di aziende” che ne vogliano fare parte.

In pratica i concetti espressi nel primo progetto potranno essere utilizzati da tutte le aziende del gruppo allo scopo di trovare/aiutare neo P.IVA a lanciarsi nel mercato creando sinergia.

Principio fondante e linee guida che hanno portato alla realizzazione del progetto

Mentre mettevo per iscritto le idee che avrebbero costituito il progetto, tra le varie domande che mi nascevano, due in particolare hanno stimolato in me   riflessioni accurate, e per questo motivo ho ritenuto utile riportare le mie riflessioni e strutturare quanto segue  intorno a  queste due domande.

Queste domande sono :

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Mettere in comune il mio Know How non equivale a perdere ciò che l’esperienza ha come valore aggiunto? Inoltre aiutare neo imprenditori non mi causerà concorrenza?

Le mie risposte  a queste domande possono aiutare,  da una parte a definire meglio l’evoluzione della proposta progettuale, dall’altra possono essere utili alle  persone a comprendere meglio l’etica generale che voglio dare al gruppo di lavoro che nascerà da questo progetto.

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Tecnologia che corre

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Sto vedendo molte aziende che acquisiscono forti Know How sui quali poi stagnano la loro attività. Fino a pochi anni fa questa condizione andava bene, ma oggi porta inevitabilmente all’implosione. Le risorse all’interno dell’azienda, se non costantemente stimolate, non sono in grado di mantenere il passo con la continua evoluzione e complicazione delle tecnologie moderne. Ma è un altro evento che deve preoccupare maggiormente gli imprenditori, e cioè il continuo e sempre maggiore intreccio di tecnologie che via via il mercato richiede. Per spiegare meglio faccio un esempio inerente al settore delle automazioni industriali. All’inizio le automazioni erano gestite in modo elettromeccanico, con soluzioni logiche a relè. Non esistevano PLC e PC. Quando è stato sviluppato il primo PLC, la logica con cui è stato creato era tale da permettere agli elettricisti che prima cablavano relè, di applicarsi nella programmazione. L’effetto è che l’automazione ha fatto un passo avanti sviluppandosi da elettromeccanica (relè) a elettronica, ma la programmazione ha mantenuto una logica estremamente semplice in quanto si rivolgeva ad un targhet di basso profilo. I PLC hanno continuato ad evolversi, ed i clienti finali hanno cominciato a richiedere maggiori prestazioni. Questo ha fatto si che gli elettricisti non potevano più essere in grado di affrontare realtà così complesse comportando due effetti: il primo la difficoltà di costruttori di plc a fare evolvere queste macchine verso una programmazione più specializzata dovendole comunque mantenerle approcciabili ad un mercato tecnicamente meno ingegneristico; dall’altro lato la perdita di “passo” da parte delle società che sviluppano quadri per automazioni che non sono più state in grado di affrontare questo step ingegneristico.

Il risultato è stata la nascita di software house specializzate nell’automazione industriale. Realtà che operano nella programmazione di codici PLC, senza applicarsi in alcun modo alla realizzazione dei relativi quadri elettrici (si noti che la classificazione di queste realtà è stata talmente veloce che nel mansionario pubblico questa categoria lavorativa non esiste).

Cosa sta succedendo in questi ultimi anni, con velocità che a mio parere vanno aumentando? Sta succedendo che la tecnologia porta il cliente a richiedere integrazioni sempre più elevate. Si vuole l’accesso al telecontrollo, lo scambio dati con sistemi gestionali; l’acquisizione di informazioni su campo sempre più integrate con la tecnologia di automazione, l’interazione dell’automazione con il gestionale (traking e tracciabilità, raccolta e storicizzazione eventi informazioni associandole allo specifico pezzo prodotto….) l’integrazione degli smart-phone nel ciclo produttivo/gestionale.

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Quale è il messaggio che è presente dietro a questa continua evoluzione? A mio parere che il Know How ha un tempo di “benefit” sempre più limitato. Se prima una conoscenza riservata ti permetteva di rimanere nel mercato per 20 anni, ora forse te ne concede 5 (ma forse). Considerare quindi il know how come una ricchezza a lungo termine a mio parare non è corretto.

La domanda da porsi è : quale è la ricchezza che ti concede il privilegio del mercato?

Secondo me è fare gruppo, fare continua formazione, realizzare una realtà che sia catalizzatore di creatività all’’interno della quale si continuino a sviluppare ed intrecciare nuove e vecchie tecnologie.

L’ ETICA FONDANTE

Mi rendo conto che il mio progetto è ambizioso non tanto nella forma ma in quello che chiedo alle persone che vi partecipano.

Chiedo condivisione e non competizione, apertura , atteggiamento creativo, chiedo di credere in se stessi come portatori di potenziale che muove il mondo e rinnova le menti.

Chiedo di credere nei giovani, di credere nella forza del gruppo, nell’aiuto reciproco e nella visione tridimensionale che questa collaborazione genera.

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